Partendo dal suo ultimo lavoro “LO STATO DELLE COSE”, è interessante mettere a fuoco come questo artista del sud si rapporta con la musica. E da una sua affermazione sull'album, si comprende sinteticamente il valore che lui stesso da all'esistenza.
“E’ un lavoro che intreccia la mia vita personale, la crescita interiore con la realizzazione del disco” – sottolinea TOTI POETA –. “E’ una lucida descrizione della difficoltà di scegliere, serena consapevolezza della realtà di un mondo che può apparire piccolo e chiuso, fino a spingere ad allontanarsi ma che riacquista tutta la ricchezza della semplicità delle cose note non appena ci si ferma ad osservarlo da lontano. Un’incessante andare e venire, partire e tornare…”.
- PARTIAMO DAL NOME: TOTI POETA. SEMPLICE O ARCANA SCELTA?
Semplicissima, Toti è il diminutivo del mio nome, Salvatore, e Poeta il mio cognome.
- DA DOVE NASCE L'ALBUM “LO STATO DELLE COSE”?
Innanzitutto nasce l'idea di raccontare due anni di esperienze vissute. La Sicilia, mia terra natia, immagazzina un pò l'influsso che ha avuto su di me, un'esperienza da raccontare attraverso le mie canzoni.
Alcune parti dell'album sono nate a Roma, altre in Sicilia, tutto questo ha preso forma durante la mia staffetta per la registrazione.
- DURANTE QUESTA FASE E' NATO QUALCOSA DI NUOVO?
In realtà si, è stato aggiunto un pezzo che doveva far parte di una compilation insieme ad altri musicisti. Questa è l'unica variazione rispetto all'idea originaria.
- COME MAI NELLA RIEDIZIONE SONO STATI AGGIUNTI ALTRI STRUMENTI (mandolino, il banjo e il cavalchino)?
Nel primo disco i suoni erano più elettronici, tastiere e batteria campionate. Ho sentito che dovevo dare maggiore rilevanza ai fiati e agli strumenti acustici più mediterranei come hai già accennato nella domanda. Volevo che l'album fosse concettualmente il disco della mia terra, volevo che le atmosfere si disanziassero dall'esperienza precedente.
- IL VIAGGIO SODDISFA IL TUO ANIMO NOMADE O SPOSTARTI E' STATA UNA NECESSITA'?
Inizialmente mi sono spostato perchè dovevo collaborare con un altro artista. Mi ha fatto bene vivere in una realtà diversa dalla mia. Attualmente sono ritornato in Sicilia per collaborare con un'etichetta e per seguire un'altro cantautore.
- LA SICILIA E' ARTISTICAMENTE FERTILE. SOLO NELLA MUSICA POSSIAMO RICORDARE BATTIATO, CONSOLI, VENUTI. TI SEI MAI ISPIRATO A LORO?
Sinceramente no. Concordo sul fatto che attualmente in Sicilia ci sia molto fermento artistico che coinvolge anche la recitazione ad esempio. Ovunque si vada, anche in realtà più piccole e senza strutture rispetto ad esempio ad una Palermo, c'è comunque un talento da scovare.
- QUALE E' IL TUO PREGIO PIU' GRANDE?
In questo momento mi sto sforzando di dire la verità (sorride). Sto riuscendo in qualche modo ad essere più riflessivo e mettermi in discussione.
- NEI TUOI TESTI C'E' MOLTA IRONIA, PALESE O VELATA..
Si, vero, in alcuni come “Freak or frac” è manifesta. Nel profondo, penso che le battute servano per sdrammatizzare il contesto. Ad esempio in “Freak or frac” prendo di mira la crisi del mercato discografico, lo faccio in modo ironico per raggiungere anche chi non è addentrato nel discorso come nel mio caso. Ho parlato di mercato discografico perchè mi riguarda ma può inglobare tutta la situazione lavorativa del precariato italiano.
- STAI GIA' LAVORANDO AD UN NUOVO ALBUM?
Si ho dei progetti in cantiere che vorrei riuscire a pubblicare da qui a breve termine. Il mio prossimo disco sarà una via di mezzo tra il primo album ed il secondo. Ma adesso devo concentrarmi sui live.
- PER QUANDO E' PREVISTO IL TOUR?
Dovremmo partire a metà marzo e toccheremo molte città italiane tra cui Roma, Firenze, Palermo, Agrigento..le altre perdonami non le ricordo!
Non fa nulla se la memoria tradisce un pò, Toti ti aspettiamo sul palco!
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